In verità Dexter una fede ce l’ha: il sangue. Sul sangue si basa il suo lavoro, di sangue è intriso il suo “hobby”, una goccia di sangue è il trofeo che tiene di ogni sua vittima. Nel sangue trova una sicurezza, perché non mente mai: basta guardarlo al microscopio per avere tutte le risposte. E crede in Deb, sua sorella, l’unica in grado di instillargli dei seri dubbi etici, come appunto quello sulla fede. Per educare tuo figlio, devi credere in qualcosa, altrimenti cosa imparerà da te? Ecco la riflessione che la sorellina suggerisce. E intanto si becca una pallottola mentre placca da sola un pazzo che spara tra la folla, senza rendersi conto che qualcuno la sta filmando con il telefono. Questo significa una sola cosa: promozione. Con buona pace di LaGuerta.
Insomma, oltre all’evoluzione del protagonista, anche le vite degli altri sembrano procedere con il consueto ritmo narrativo, che mescola ironia a crisi profonde, la vita privata alla risoluzione di efferati omicidi. Ma questa volta c’è qualcun altro che sta agendo “nel nome del padre”, un nuovo killer che già si delinea come la nemesi di Dexter, altra marionetta nella mani del proprio genitore che gli insegna e gli dice cosa fare. Un uomo viene ritrovato morto non lontano dal suo chiosco di frutta. I suoi intestini sono stati asportati e lasciati al sole e alle mosche. Sulla pancia dei grossolani punti di sutura formano le lettere greche alfa e omega e all’interno della cavità addominale sono stati messi sette piccoli serpenti. Anche qui la sacralità e i simboli sono molto forti. Dexter si sente chiamato in causa, sfidato, stimolato. Non sa ancora che un altro come lui è là fuori, che agisce insieme a suo padre, che crede in qualcosa, nell’assolata, oscura Miami.
L'appuntamento è su FoxCrime (canale 117 di Sky) dal 26 gennaio ogni giovedì alle 22:50.